Team Building: migliorare la coesione di un gruppo per creare relazioni efficaci.
Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo. (Henry Ford)
Questa frase mi riconduce ad una domanda che mi sono fatto tante volte in passato: “cosa vuol dire per te fare team building?”. Volendo essere superficiali ed accontentarci potremo rispondere che fare team building è costruire una squadra. Mi pare pleonastico, ma proviamo ad essere un po’ indirizzati all’approfondimento. Allora potremo chiederci che cos’è davvero un team building nell’agire concreto. La risposta che più mi pare centrata è che il team building è un processo di trasformazione che parte dal singolo individuo che si unisce ad altri singoli individui per creare un gruppo, il quale verifica al suo interno la presenza di competenze varie, stabilisce le funzioni di ognuno e le armonizza per condurre l’insieme delle risorse umane a realizzare il massimo della performance e degli obiettivi. A questo punto la squadra è costruita ed il processo è ben realizzato. Sembra complicato vero? Appunto sembra, ma in realtà non lo è. Non lo è perché il processo di team building si realizza gradualmente. La prima fase è più semplice e naturale, perché le persone hanno bisogno di socialità e non fanno fatica a mettersi insieme. Un po’ più lungo da raggiungere è il secondo step e cioè quello afferente alla fidelizzazione. C’è bisogno di conoscersi, di imparare a rispettarsi ed è necessaria la volontà di voler fare qualcosa insieme. A questo punto il gruppo c’è. Prima di procedere alla fase successiva c’è bisogno di esplorare, di esplicitare quali sono le nostre competenze reali e di come queste possano essere coerenti col progetto da realizzare. Solo dopo aver completato ed approfondito questa fase di conoscenza reciproca abbiamo ben chiare quali siano le risorse a disposizione del gruppo, in modo tale da definire con chiarezza quale sia la forma del team da costruire e delle funzioni che ogni membro che ne fa parte, deve apportare per diventare efficace ed efficiente all’interno del team che si va a creare. Dico questo perché non tutti i team sono uguali e la loro costruzione non può non prescindere dalle persone che vorrebbero crearlo. Mi capita spesso di chiedere durante i corsi di formazione che tengo, che differenza ci sia fra un gruppo e un team e la risposta più frequente è quella che a differenza di un gruppo i membri di un team condividono un obiettivo. Vero, ma solo in parte. Pensate ad una squadra di calcio il cui obiettivo comune è quello di vincere un campionato, ma questa squadra è composta di soli portieri o soli attaccanti. Pur condividendo gli stessi obiettivi, secondo voi riusciranno a vincere il campionato? Probabilmente no, perché oltre alla condivisione dell’obiettivo finale è necessario che emergano le diverse funzioni che ogni membro del gruppo deve apportare e perché la pluralità di competenze conferisce al team maggiore efficienza. Oggi ho voluto approfondire un po’ di più il concetto di team building mettendo in evidenza, seppure in maniera sintetica il processo di costruzione ed il valore della diversità che ogni componente di un team porta con sé. Come vi risuona tutto questo? Lo sentite un po’ vostro? Intanto ci siamo presi tempo per una bella riflessione a riguardo, che in momenti come questi non guasta mai. Stare sul pezzo ed assimilare i cambiamenti sono una bella competenza che ci torna utile visto che nella vita capiterà spesso di dover fare squadra.
Ezio Dau


