Il Team Coaching come strumento aziendale per le Società Sportive.
Per lavoro sono a contatto con centinaia di associazioni o società sportive che stanno fremendo per una riforma legislativa emanata dal Governo non molto tempo fa. Proprio in questi tempi si sta completando un processo di trasformazione del mondo sportivo che dovrà portarci tutti a fare grandi riflessioni. Da tempo , mi sto chiedendo, come professionista del settore, in quale maniera potrò aiutare queste realtà ad attraversare un processo innovativo che in qualche modo le segnerà. Il primo pensiero che mi viene in mente e che crea un blocco mentale in tanta gente è quello che le società sportive piccole o grandi che siano dovranno ragionare come aziende. Immagino che leggendo questa affermazione qualcuno potrà sussultare, affermando a gran voce che molte organizzazioni sportive, soprattutto quelle di piccola entità, sono mosse soprattutto dal volontariato e dalla passione che ci mettono le persone che gravitano al loro interno. In parte sarei pure d’accordo ma vorrei proporvi un pensiero più ampio ed approfondito. Fermo restando che provo ammirazione e gratitudine per tutti i volontari appassionati che si applicano per aiutare ad organizzare il mondo sportivo non credo di essere tanto lontano dalla verità se affermo che tutto ciò non basta e ci sia bisogno di veri professionisti che portino la loro competenza al servizio dello sport. E qui arrivo al dunque. Se abbiamo bisogno di professionisti che lavorino magari guadagnando il giusto, se abbiamo bisogno di professionisti che si interfaccino correttamente con le istituzioni, se abbiamo bisogno di professionisti costantemente aggiornati che sappiano creare progettualità per autofinanziarsi e se abbiamo bisogno di professionisti che sappiano creare all’interno delle società sportive reti relazionali che facilitino i processi funzionali, allora non ci resta che convergere su questa affermazione: TUTTE LE SOCIETA’ SPORTIVE SONO AZIENDE E COME TALI VANNO GESTITE. Tutto questo preambolo l’ho fatto per affermare che nella mia esperienza raramente è così. Non parlo solo di piccole società sportive ma anche di quelle che pur trovandosi al vertice nella loro disciplina faticano al loro interno a proporre processi di funzionamento aziendale fluidi ed efficienti. Questo succede per molti motivi ed in futuro andremo ad approfondirli ma per sommi capi possiamo evidenziare che ci siano carenze negli equilibri di struttura aziendale, che ci sono difficoltà nei processi di delega, che non c’è coerenza far gli obiettivi individuali e quelli aziendali, che le scelte di campo non sono adatte a soddisfare gli obiettivi che vengono dichiarati o ancora più semplicemente perché quella società sportiva non ha esplicitato la sua “visione” ed i valori che l’hanno creata. Oggi mi rivolgo soprattutto ai dirigenti e a tutte quelle persone che sono alla guida di qualsiasi organismo sportivo: “se volete che la vostra società sportiva funzioni ed abbia successo (non mi riferisco solamente ai risultati agonistici) prendetevi del tempo per fare un’analisi approfondita della vostra realtà e mettete in atto, insieme a professionisti del settore, una ristrutturazione che i tempi moderni richiedono”. Non possiamo pensare di poter gestire una società sportiva come si faceva in passato. Lo richiede la normativa vigente ma lo richiediamo soprattutto noi utenti che abbiamo esigenze completamente diverse da quelle che si potevano incontrare parecchi anni fa. Un’ultima riflessione la vorrei fare sulla questione economica. Non di rado vedo società sportive che pur di cercare un’effimera sopravvivenza si abbandonano alla pratica dell’abbattimento dei prezzi, nell’ottica di una concorrenza spietata e con la conseguenza di ridurre, ovviamente, la qualità dei servizi che offrono ai loro iscritti. A queste società invece dico di resistere e se è il caso anche quello di adeguare i prezzi verso l’alto, fornendo all’utente servizi migliori e di qualità. La professionalità va riconosciuta e ripagata, l’esigenza va verso la qualità e non verso la gratuità che deve essere lasciata a chi lavora nel sociale con altre finalità ed altri nobili scopi. Oggi abbiamo visto un’altra finalità del coaching che non si rivolge solo a chi frequenta il settore tecnico ma anche a chi con il suo lavoro mantiene in piedi le società sportive e le fa vivere. Aziende e Società sportive hanno dinamiche similari alla base e se è assodato che il Team Coaching funziona molto bene per le prime vi posso assicurare che è altrettanto efficace anche con le seconde. Mi auguro di avervi potuto portare uno sguardo diverso sul mondo sportivo. Mi piacerebbe se qualcuno mi potesse regalare un suo feedback a riguardo.
Ezio Dau


