Il talento come sviluppo delle potenzialità che ognuno di noi possiede
In questo preciso momento mi trovo a relazionarmi con persone nuove nel mio ambiente lavorativo. Sovente mi trovo al cospetto di persone che manifestano la difficoltà di rimettersi in moto per lavorare nel nostro mondo poiché, come ben sappiamo, questi anni di crisi ci hanno colpito più che in altri settori. E’ pur vero che non sempre il bisogno di attività fisica è stato percepito in modo prioritario ed anche in questo momento di “normalizzazione” non tutti stiamo lavorando come vorremmo. In questi casi cerco di essere propositivo, di spronare chiunque a cimentarsi in qualcosa di nuovo o solamente di diverso rispetto
al passato, condividendo la mia esperienza di questi ultimi anni in cui anche
io mi sono dovuto reinventare, resettare quasi totalmente, ma nello stesso
tempo ho trovato nuove soluzioni soddisfare i miei bisogni. L’appunto che
prevalentemente mi viene fatto è quello che evidentemente per me è più semplice
perché vengo considerato come un privilegiato, ben introdotto nell’ambito
sportivo del mio territorio e che non tutti possono disporre delle mie stesse capacità. A parte che, come
per tutti, la mia vita lavorativa ha avuto alti e bassi, e quindi non è che io
possegga facoltà miracolose, io penso invece di aver cercato di sviluppare il
mio talento come potrebbe fare chiunque, ma l’ho fatto con più caparbietà di
altri. Lo ripeto “qualunque altra persona”, perché vedete, il talento alberga
dentro ognuno di noi. Il talento non è dono che la natura sparge a caso sulla
testa di qualche predestinato ma è una potenzialità che ognuno porta con sé e
richiede di essere valorizzata. Ognuno di noi ha talenti diversi ed è per
questo che quando diversi talenti si uniscono in un lavoro di squadra i
risultati sono notevolmente superiori. Voi potreste dirmi che ci sono atleti
che praticano bene individualmente però. E’ vero ma senza il talento del loro
allenatore o del preparatore atletico oppure di altri professionisti che lo
aiutano nella performance sarebbero meno bravi. C’è un rovescio della medaglia.
Purtroppo o per fortuna per fare emergere il talento dobbiamo lavorare duro e
spesso uscire dalla routine di tutti i giorni che ci fa stare nella nostra
confort zone. Valorizzare il talento richiede tempo e fatica ed ogni tanto
anche delle rinunce molto importanti. Riassumendo voglio dire a ciascuno di voi
che non si sente così sicuro dei propri mezzi, di non rinunciare e di non aver
paura di percorrere sentieri poco conosciuti per arrivare all’obiettivo. Siamo
stati progettati per resistere ed adattarci in qualsiasi situazione e se
abbiamo la forza di resistere, abbiamo anche la possibilità di scoprire in noi
risorse incredibili di cui ignoriamo talvolta l’esistenza. Se qualcuno di voi ha
voglia di condividere la sua storia di talento siamo qui per assimilarne ogni
piccolo frammento. Vediamo cosa ne esce fuori.
Ezio Dau


