Il senso del cammino. Una nuova consapevolezza per riscoprirsi.
Oggi condivido con voi questa frase tratta dal libro “On the road” di Jack Kerouac. Un libro bellissimo che mi ha fatto ragionare sul senso del cammino. Proprio in questo periodo di lenta ripartenza e di riemersione da anni bui apprezzo di più il senso del cammino e di metterci in marcia. Spesso siamo titubanti, in attesa degli eventi, schiacciati dall’ansia e dalle paure. Allora quale può essere la soluzione? Con certezza non lo sappiamo, l’unico dato certo è che stare immobili non serve. L’esperienza vissuta nel corso degli anni mi ha davvero fatto tribolare ma ora mi sento pronto ad accogliere il senso di quella sofferenza e trasformarla in una risorsa. Tante volte durante le mie sessioni di coaching mi trovo davanti a persone bloccate che hanno paura di agire per il timore di peggiorare una situazione che li appesantisce, in alcuni casi più possiamo quasi dire che siano paralizzate ed è proprio in quel momento che cerco di aiutarli a muoversi. Allora mi direte voi: in concreto che cosa fate? Non c’è una soluzione buona per tutti, ma io dico diamoci una spinta per cominciare a fare qualcosa, qualsiasi cosa tanto perché sia diversa dal fare nulla che ci immobilizza. Non importa come, non importa se il movimento non è ancora fluido, noi ci concentriamo sulla sensazione di movimento. Il movimento inteso come qualcosa che succede, qualcosa che riprende vita. Quando cominciamo ad avvertire questa consapevolezza, insieme al coachee cerchiamo di imparare a gestire quella sensazione di incertezza che ci appesantisce, la accogliamo e cominciamo a visualizzare il viaggio cercando di focalizzarci su di esso e non sul punto di arrivo. Per esperienza vi dico che questa sensazione ha sulle persone un effetto incredibile, si percepiscono le emozioni sprigionate, il senso di libertà che fa si che si possano riappropriare dei propri spazi fisici e di tempo. La metafora del muoversi ad ogni costo fornisce l’opportunità di imparare a sentire il proprio corpo, a percepire l’orientamento di cui abbiamo bisogno. Può sembrare pura teoria e confesso che anche io all’inizio lo pensavo ma poi ho sentito in prima persona il bisogno di sperimentare un nuovo cammino e delle nuove possibilità. Ora mi sento sufficientemente consapevole di cosa ho bisogno per vivere con leggerezza la mia vita. Sono ripartito dal mio lavoro che era l’ambito che più mi faceva sentire immobile. Stavo seguendo la stessa routine da tanti anni e non provavo più emozione nello svolgimento della mia professione, allora ho deciso di rimettermi in moto. Attraverso lo studio continuo e riprendendo la mia attività di coach sto ridisegnando il mio futuro, ed usa questa metafora anche se con la matita non sono un fenomeno. Però voglio dirvi che mi fa stare bene. Vedo degli scenari nuovi ed in questi scenari mi sento attore protagonista. Lo so che qualcuno di voi penserà che non sono del tutto sano di mente ma io vedo il mio futuro e sorrido. Io mi sento “on the road”, magari non quella giusta o definitiva, ma sono sulla strada ed è una sensazione bellissima. Sto imparando sempre più a gestire le mie incertezze, a prestare più attenzione a ciò che mi circonda e soprattutto sto imparando a prestare il giusto ascolto alle persone. In fondo sono loro che mi indicano la strada e cosa c’è di più bello che creare una ricca rete relazionale? A tutti voi dico: Valutate nuove strade e guardate la vostra vita con occhi diversi. Il meglio deve ancora venire!
Ezio Dau


