Attività Fisica e Ipertensione Arteriosa: quale relazione?
L'ipertensione arteriosa è una condizione clinica in cui la pressione del sangue nelle arterie è più elevata rispetto ai valori fisiologici. La pressione sanguigna è la forza che il sangue esercita contro le pareti delle arterie e viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg). Nello specifico, si ha ipertensione se si rileva una pressione sistolica (massima) superiore a 140 mmHg e/o una pressione diastolica (minima) superiore a 90 mmHg. Nell’adulto si considera invece ottimale una PA di 120/80 mmHg.
In generale, una PA più elevata rispetto ai valori fisiologici può essere causata da fattori come sovrappeso-obesità, scorretta alimentazione, assenza o riduzione di esercizio fisico, fumo, abuso di alcol e, molto spesso, può essere correlata ad altre condizioni cliniche.
L'ipertensione, se non trattata correttamente, può aumentare il rischio di malattie cardiache ed eventi cardiovascolari acuti anche gravi (Tedesco, 2009).
È stato dimostrato che l'esercizio fisico regolare può essere efficace nel ridurre la PA in individui con ipertensione (Bakker et al., 2018). Ci sono diversi meccanismi attraverso i quali l'esercizio fisico può ridurre la PA, tra cui, ad esempio:
- Riduzione della resistenza vascolare: l'esercizio fisico migliora la funzione endoteliale e aumenta il flusso sanguigno, riducendo la resistenza vascolare e quindi la PA.
- Diminuzione del volume di sangue: l'esercizio fisico aumenta la capacità del cuore di pompare sangue e riduce la quantità di sangue necessaria per riempire i vasi sanguigni, diminuendo la pressione all'interno dei vasi.
- Regolazione della risposta nervosa simpatica: l'esercizio fisico può ridurre l'attività del sistema nervoso simpatico, che è coinvolto nella regolazione della PA.
Il movimento può essere efficace, dunque, sia nella prevenzione che nel trattamento di questa condizione clinica. Ovviamente sono numerosi i farmaci impiegati nel trattamento dell’ipertensione, come ad esempio i diuretici, gli ACE inibitori, i betabloccanti, etc. A questo punto, sorge spontanea la domanda: è più semplice assumere una, due o tre compresse al giorno, oppure cambiare drasticamente il proprio stile di vita iniziando a praticare attività fisica regolare, mangiare meglio, ridurre o eliminare fumo e alcol? La domanda, naturalmente, è retorica, e la risposta è scontata. Attenzione, lungi da noi affermare che i farmaci non debbano essere assunti, anzi. La terapia farmacologica è quella che nel concreto tiene sotto controllo i parametri pressori; tuttavia, l’esercizio fisico (e, più in generale, lo stile di vita) influisce in maniera molto importante sulla PA e, se effettuato correttamente in ottica preventiva, potrebbe sicuramente ridurre o comunque evitare il dover ricorrere in futuro ad un farmaco.
In generale, gli studi hanno dimostrato che l'esercizio fisico regolare può ridurre la pressione arteriosa sistolica di 4-9 mmHg e la pressione arteriosa diastolica di 3-7 mmHg. Tuttavia, i benefici dell'esercizio fisico possono variare in base all'età, al sesso, alla condizione clinica e ad altri fattori strettamente individuali (Pescatello et al., 2019).
Un’indagine scientifica del 2007 (Church et al.) pubblicata sull’autorevole Journal of the American Medical Association ha esaminato gli effetti dell'esercizio fisico in soggetti sedentari con ipertensione. Lo studio ha dimostrato che un programma motorio di 6 mesi ha ridotto la pressione arteriosa sistolica di 9 mmHg e la pressione arteriosa diastolica di 6 mmHg. Una metaanalisi del 2017 (Claer et al), pubblicata sull'European Journal of Preventive Cardiology, ha esaminato diversi studi scientifici analizzando gli effetti dell'esercizio fisico in individui con ipertensione e i risultati ottenuti hanno dimostrato nuovamente la relazione positiva tra movimento e riduzione della PA.
Le linee guida raccomandano di effettuare esercizio fisico per almeno 30 minuti al giorno, ad un'intensità moderata o vigorosa. L’attività che sembra essere maggiormente indicata è quella aerobica, anche se l’esercizio contro resistenza (ossia l’attività con sovraccarichi) è sempre più studiato e sembra allo stesso modo apportare notevoli benefici alla PA (vedi ad esempio Cornelissen, 2018). Tuttavia, è sempre consigliabile consultare il proprio medico prima di iniziare un programma di esercizi, al fine di valutare al meglio la propria condizione di salute e identificare eventuali controindicazioni. Ultimo, ma non per importanza, è fondamentale affidarsi a professionisti esperti e certificati che sappiano impostare, gestire e monitorare al meglio un programma di attività fisica adattata a persone con ipertensione arteriosa.
Luca Olivero


